Un Viaggio in Madagascar: Turismo sostenibile con Pamela e Francisco
Qualche tempo fà ho conosciuto una persona speciale si chiama Pamela Piccioli, una ragazza toscana che ha lasciato un lavoro d’ufficio per cambiare totalmente vita. In un viaggio in Madagascar incontra Francisco quello che poi diventerà suo marito e il padre dei suoi due figli. Dopo qualche hanno trascorsi tra Italia e Madagascar si stabiliscono definitivamente a Nosy Sakatia l’isola delle orchidee vicinissima a Nosy Be, e mentre crescono i loro figli decidono di costruire una casetta in legno e paglia per ospitare quei viaggiatori che amano il turismo sostenibile. Il loro intento è quello di mostrare ai viaggiatori la vera vita in Madagascar fuori dai soliti circuiti turistici.
Ma per farvi conoscere da vicino Pamela, Francisco e il loro progetto turistico LocoLocoNavy TribeLife Madagascar ho deciso di intervistare Pamela per voi. E’ stata un’esperienza bellissima, vi farà venire voglia di prendere un volo per il Madagascar e andare a trovarli! In questo articolo potete leggere la prima parte dell’intervista che ho rivolto a Pamela, conosceremo la sua storia e il suo progetto… quindi che dire buona lettura.
Pamela parlami un pò di te cosa fai nella vita?
Beh!! ….diciamo che in questo momento sono più una mamma equilibrista ma autoironica che si destreggia tra il provvedere alla sussistenza quotidiana e la realizzazione di un sogno… il nostro progetto “Gasy Dreamers” di LocoLocoNavy TribeLife Madagascar per ospitare turisti-viaggiatori, offrire vacanze alternative e sorprendenti, promuovere l’economia locale, ma non solo…. al quale mi sto dedicando con tutta la forza che posso….. ho giornate piene e incalzanti con due piccoli selvaggi da crescere… non a caso in Madagascar le donne che hanno partorito prendono un altro nome!! per gli abitanti del villaggio io non sono più Pamela ma MamanyMinà – la mamma di Minà ( si usa sempre e solo il nome del primogenito ) – si entra in un altro status sociale, quello di mamma, come se non si sà più chi eravamo prima!!!
In parte è vero ma credo anche che la natura delle persone non la si possa cambiare, con o senza figli, rimango una donna “movimentosa”, istintiva, innamorata dell’avventura, affascinata dall’esperienza, ricercatrice del vivere. Credo nel coraggio e nella potenza di un sorriso. Cerco di praticare la semplicità.
Com’è nata l’idea di trasferirti in Madagascar?
In realtà non è mai nata! nel senso che anni fa, dopo 12 anni di appaganti successi con la mia attività, in cui svolgevo il mio lavoro di Art Director, Design, Comunicazione e Marketing, ero stanca dell’Italia, del conformismo, della burocrazia… pensavo di partire per l’America e propormi come freelance… ho sempre sognato New York, cercavo un’apertura al mondo… qua mi sentivo stretta… ma prima mi dovevo un break! ..avevo bisogno di resettarmi come si fa con il computer… e mi sono presa un anno sabbatico nel quale ho tolto giacca, tacchi e telefono e sono partita per la Sardegna, andando a lavorare in un Diving – il mare è un luogo della mia anima, è una riconciliazione con l’altro e con il mio centro – e qui è nata anche la mia professione subacquea, questo passaggio è stato un punto cruciale della mia vita, “spogliarmi di tutto ed immergermi nel profondo… in ogni senso”… mi sono messa a studiare e mentre lavoravo frequentavo i corsi per diventare Dive-Master… il cambiamento è avvenuto lì, nel blu del nostro mare…. dentro l’acqua sei. E così, dopo la Sardegna ho inviato curriculum in varie parti del mondo… e la sorte ha voluto che mi chiamassero dal Madagascar!!! …non c’è stato un attimo di esitazione, ho fatto la valigia e sono partita… è incredibile dove ti porta la vita se la lasci fluire senza bloccarla… da li a poco avrei conosciuto Cocò, nativo malgascio, che poi sarebbe diventato mio marito e padre dei miei figli!!
Parlaci del tuo progetto…..
Siamo proprietari di un piccolo terreno sull’Isola delle Orchidee, Nosy Sakatia che è anche una Riserva Naturale Protetta dal Ministero dell’Ambiente del Governo Malgascio. L’isola dista solo 15 minuti di navigazione a vela da Nosy Be ma a differenza della Grande Isola (Nosy Be) tutto qua è rimasto intatto ed incontaminato. Non esistono strade, auto, bici, negozi o quant’altro possa assomigliare ad una città, solo piccoli villaggi senza elettricità, qualche fontanella dalla quale si attinge l’acqua, ci si sposta a piedi o in piroga, si cucina con legna o carbone, ci si lava nel fiume, si fa il bagno con le tartarughe, le balene e i delfini, si va a pescare in piroga, si coltiva il riso, la manioca, il caffè… insomma, siamo nell’isola dell’isola dell’isola… come la chiamiamo noi!!
Ed è qui che ha sede LocoLocoNavy TribeLife Madagascar, la nostra casa ed il progetto “Gasy Dreamers” ( Sognatori Malgasci )
Qua viviamo “alla malgascia” con poche possibilità economiche ( abbiamo la nostra casetta di legno e foglie e due piroghe a vela, niente macchina, niente motori ) e quindi abbiamo affittato casa nostra per ricavarne quel che basta per costruire un’altra struttura, sempre una casetta tipica malgascia, al fine di ospitare quella nicchia di Viaggiatori sensibili al turismo eco-solidale che desiderano farsi un’esperienza di vita più che una vacanza.
Nosy Be è ben servita da molte strutture alberghiere internazionali e noi vogliamo essere l’alternativa a questo.
Chi sarà nostro ospite “verrà iniziato” alla vera vita malgascia attraverso la nostra esperienza, la nostra conoscenza del luogo, della cultura e delle persone locali… TribeLife Madagascar vuole sottolineare l’aspetto più tribale della vita malgascia, in simbiosi con la natura ed i suoi ritmi…. conoscerne le radici, i segreti, i pensieri… visitare il Madagascar con gli occhi dei malgasci, scoprire i luoghi dell’anima, calarsi nella quotidianeità, incontrare la gente, condividere un pasto….
Un altro nostro punto di forza è la possibilità di organizzare sul posto molti tipi di escursioni personalizzate, visitare le altre isole nei dintorni di Nosy Be o spostarci sulla Grande Terra… il tutto, rimanendo il più possibile lontano dai circuiti turistici di massa….
Siamo attrezzati anche per organizzare bivacchi e quindi dare la possibilità di dormire sotto le stelle accampandoci con le tende in spiagge mozzafiato, si cena sulla spiaggia accendendo il fuoco, ci si gode l’immensità di una notte tropicale, ci si alza con un tuffo fresco nell’acqua cristallina….
“GASY DREAMERS” e LocoLocoNavy TribeLife Madagascar sono fatti da malgasci per i malgasci!!
I turisti-viaggiatori che ci sceglieranno daranno lavoro alla popolazione locale, ci aiuteranno nella realizzazione di un pozzo per l’acqua, a costruire una nuova casa per il nostro guardiano e la sua famiglia che abitano con noi e ad ingrandire il nostro programma in favore del posto e degli abitanti… e di cose in mente ne abbiamo tante!!Il sogno nel cassetto, pensando a lungo termine, è la costruzione di una grande imbarcazione tipica malgascia tutta di legno e con le vele, (una sorta di caicco malgascio) nella quale realizzare pochi posti letto e la cucina per rendere omaggio alle meraviglie dell’oceano indiano e per una vacanza tutta in navigazione!
Qual’è stata la molla che ti ha fatto scattare la voglia di realizzare LocoLocoNavy TribeLife Madagascar?
Prima dei figli, con mio marito abbiamo girovagato a lungo, ci spostavamo da isola in isola, tra Nosy Be e la Grande Terra…. ci accampavamo con la tenda sulle spiagge, navigando con la piroga a vela e nient’altro… avevamo con noi tutto il necessario: pochissime cose!
Vivevamo di pesca, si barattava il pesce con il riso, si raccoglieva frutta e tuberi nella foresta, si andava anche per mercati e villaggi quando avevamo un po di soldi…
è stato un periodo bellissimo, veramente un tutt’uno con l’universo e il mare era la nostra casa…
Poi ci siamo “stabilizzati” sulla piccola baia di Ankofiamena sull’isola di Nosy Sakatia, e qui siamo rimasti per circa due anni, un vero paradiso naturale…
Cocò è un bravissimo scultore e intagliatore del legno, ha un dono in questo e con un semplice coltellino e altri pochi utensili rudimentali, realizzava piccole piroghe in miniatura, perfette come quelle reali, che poi vendevamo ai turisti come souvenir… questo ci bastava per sostenerci… qua arrivavano anche i turisti che, da Nosy Be, venivano in escursione a Sakatia e passeggiando sulla spiaggia c’incontravano, s’incuriosivano, iniziavano a farci domande e a fermarsi a parlare con noi tanto che a volte li abbiamo ospitati nella tenda e hanno mangiato e dormito con noi. Assaporavano attimi di vita vera mescolati all’incommensurabile gusto della libertà nel bel mezzo di un paradiso tropicale, lontani anni luce dal buffet dell’albergo!!!
Molti tornavano a trovarci, volevano conoscere la nostra storia – chi erano e che facevano questa donna europea e il suo compagno malgascio che vivevano come Robinson Crosue su un’isola sperduta?? – le persone si fidavano per la nostra genuinità disinteressata, apprezzavano la nostra scelta di vita e ne erano affascinati, volevano provarla! ….ci chiedevano di accompagnarli alla scoperta dell’isola, ci chiedevano di fargli da “guida”, gli suggerivamo escursioni da fare e cose da vedere, eravamo felici di dare informazioni sulla cultura, sul territorio, sulla vera vita malgascia… eravamo diventati un punto di riferimento “fuori dai circuiti convenzionali, fuori dalle regole” e così pian pianino ci siamo fatti conoscere, si parlava di noi anche oltre oceano…
il concept di LocoLocoNavy TribeLife Madagascar è nato qui, da questi incontri con i turisti, da queste notti sotto le palme e l’immensità dei cieli stellati, tra il fuoco a scaldarci e il canto delle balene.
Non trovate il racconto di Pamela coinvolgente?
Prossimamente seguirà un’articolo con il seguito dell’intervista, altre bellissime foto del Madagascar e ci aggiornaremo con Pamela per vedere come procedono i lavori della seconda casetta dei viaggiatori, per trascorrere una vacanza all’insegna del turismo sostenibile al LocoLocoNavy TribeLife Madagascar.
Se avete domande o curiosità da chiedere potete lasciare dei commenti sotto l’articolo, sarò lieta di fare da tramite tra voi e Pam.
Consigli e proposte
Come faccio io nei miei viaggi vi consiglio sempre di stipulare una polizza viaggio come Viaggi Sicuri che vi permette di viaggiare spensierati e godervi la vostra vacanza in autonomia e libertà.
Ecco una proposta interessante che potete prendere in considerazione se avete intenzione di partire per il Madagascar all’insegna del turismo sostenibile e fare una vacanza alternativa in una Casetta per viaggiatori a Nosy Sakatia. Pamela e Francisco saranno lieti di farvi vivere questa esperienza!
DAL 27 NOVEMBRE ALL’11 DICEMBRE (due settimane)
VOLO
SOGGIORNO CON COLAZIONE E CENA
e TRASFERIMENTO
1.424 euro
Come riferimenti vi lascio anche il link del blog di Travelkit dove potete trovare tutte le informazioni necessarie comprese le escursioni che potete concordare sul posto.