Palazzo Reale di Torino – Le cucine storiche
Vi è mai capitato di ascoltare un racconto e immergervi nei luoghi, rivivere la stessa atmosfera, sentire i rumori, gli odori. Ecco questo è un po’ quello che è capitato a me qualche giorno fà visitatando le cucine di Palazzo Reale.
Vivendo a Torino più volte mi è capitato di visitare il Palazzo Reale, ma questa settimana la riapertura dei giardini reali mi ha incuriosito e quindi un pomeriggio ho deciso di fare un giro.
I giardini sono raggiungibili dal cortile di Palazzo Reale che ora è il punto di partenza per visitare I Musei Reali di Torino. Per orari ed informazioni vi consiglio di visitare il sito dei Musei Reali di Torino.
A breve vi racconterò qualcosa in più dei Giardini di Palazzo Reale intanto vi racconto cosa mi è accaduto passeggiando all’interno dei giardini dove si respira un’aria di altri tempi.
Vengo incuriosita da un indicazione che porta alle Cucine Reali, le guide degli amici di Palazzo Reale (ecco il loro link) fino al 31 di Marzo 2016 accompagnano a visitare le cucine storiche. Durante l’anno vengono aperte in occasioni particolari, ma comunque potete chiedere sempre alla biglietteria del Palazzo.
La nostra guida Tiziana ci accompagna lungo il percorso, e ci racconta come il riallestimento delle cucine si sia attenuto in modo scrupoloso agli arredi degli anni 30 del 900. Gli oggetti in buono stato di conservazione sono stati ricollocati nei luoghi originali mentre per altri si è ricorso al mock-up per poter produrre un oggetto simile al vero. Si è utilizzato questo metodo anche per riprodurre cibi deperibili, farina, grissini, uova, ecc..
Dispense
Ci racconta come tutto parte dalla dispensa dove il capo cuoco chiamava i vice capo cuoco (che erano circa 200) e impartiva istruzioni proprio come un comandante. Era una squadra ben organizzata ogni capo cuoco si occupa di un piatto specifico e aveva sotto di lui molti lavoranti. C’era la squadra delle zuppe, quella delle salse, chi si occupa delle creme, e quindi ogni piatto era frutto non di una sola squadra ma di più persone.
Questo modo di lavorare meticoloso e organizzato permetteva di specializzarsi in determinati settori della cucina e di velocizzare il lavoro, e questo era un vantaggio durante i frequenti banchetti di corte.
Un enorme quantità di utensili veniva utilizzata in cucina, attrezzi che noi oggi non conosciamo neanche più l’esistenza.
Mentre Tiziana racconta mi immergo nell’atmosfera e sento il rumore di stoviglie, il vociare dei cuochi, mi faccio da parte sono nel bel mezzo della cucina, qui tutti sono di corsa ma ognuno è concentrato sul suo lavoro.
I piatti dopo essere ultimati venivano posizionati in alcuni scaldavivande per poter raggiungere le sale da pranzo che erano ai piani superiori. Immaginiamo la fatica di chi doveva portare questi pesanti scalda vivande su e giù per le scale del palazzo!
I sovrani sabaudi non apprezzavano molto i vini piemontesi quindi nella cantina vi erano soprattuto vini francesi e solo una minima parte piemontesi.
Una particolare attenzione veniva dedicata ai dolci grazie anche al famoso cuoco pasticciere di casa Savoia Giovanni Vialardi.
Ecco una ricetta veloce per riassaporare i gusti dell’epoca Michetti di Meliga alla Piemontese.
Se invece non avete voglia di mettere le mani in pasta, potete fare una pausa alla Caffetteria di Palazzo Reale dove potete rilassarvi in una location che rievoca un’atmosfera d’altri tempi.
Di tanto in tanto vengono organizzate Merende Reali ed eventi, per informazioni vi invito a visitare il sito di Turismo Torino.
Se avete piacere di organizzare una visita guidata privata per gruppi o famiglie vi consiglio di visitare il sito di Theatrum Sabaudiae Torino.
2 commenti
Questi luoghi fanno veramente viaggiare con la fantasia! Brava!
Grazie Alessandra, hai ragione ti portano indietro nel tempo!