Biblioteche Torino – Avete mai fatto un bibliotour? Io ho avuto l’opportunità di farlo nella mia città Torino, vi racconto di cosa si tratta e com’è andata.
Il biblioturismo è una pratica ancora poco conosciuta in Italia. Il bibliotour è un percorso studiato per far conoscere beni librari, manoscritti, biblioteche storiche ma anche le strutture che le ospitano, dall’importante valore architettonico.
SOMMARIO
Biblioteche Torino e il Bibliotour
Per promuovere e valorizzare questo tesoro di sapere e bellezza anche in chiave turistica la Regione Piemonte in sinergia con diversi enti propone il Bibliotour Piemonte, un circuito di visite turistiche per avvicinare al mondo dei libri e alle biblioteche della città.
L’iniziativa parte da un itinerario tra quattro biblioteche raggiungibili a piedi nel cuore di Torino, dove i bibliotecari presenteranno il palazzo che accoglie la biblioteca, ne illustreranno le sale e racconteranno la provenienza dei fondi bibliografici conservati. Gli itinerari si sono svolti il 18 e il 25 novembre a Torino, coinvolgendo la Biblioteca dell’Accademia delle Scienze, che dopo più di duecento anni ha aperto le porte al pubblico dal primo novembre di quest’anno, la Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “G. Grosso” della Città Metropolitana di Torino, la Biblioteca Reale e la Biblioteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti.
Sono già in progetto altri itinerari turistici sul territorio che coinvolgeranno il paesaggio naturale e umano del Piemonte, narrato e descritto da autori nati in quei luoghi.
Il Piemonte e i libri
Il Piemonte vanta un vasto patrimonio di beni librari, biblioteche, luoghi legati alla memoria e all’opera di scrittori e intellettuali vissuti nel passato o ancora attivi.
Il mondo dei beni librari è estremamente vario: va dall’antico manoscritto miniato ai primi libri impressi coi caratteri mobili, dall’incisione su carta d’un grande maestro alla stampa popolare.
Attraverso i libri, le stampe e i disegni contenuti in una biblioteca si può scoprire la storia e il paesaggio di un luogo narrato e descritto da autori vissuti in quel luogo stesso o venuti da lontano. Questo è il viaggio affascinate che abbiamo fatto attraverso questo bibliotour. Abbiamo conosciuto personaggi determinanti per la storia di Torino e non solo, abbiamo scoperto luoghi interessanti e approfondito alcune conoscenze.
Ho partecipato a questo interessante evento il 18 novembre dove ho avuto l’opportunità di visitare la Biblioteca di Storia e cultura del Piemonte “G. Grosso” e la Biblioteca dell’Accademie delle Scienze. Ma andiamo per ordine l’appuntamento e in Via Maria Vittoria 12 dove all’interno di Palazzo Cisterna c’è la Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “G. Grosso”.
Biblioteca di storia e cultura Giuseppe Grosso
La “Biblioteca di storia e cultura Giuseppe Grosso” della Provincia di Torino è un punto di riferimento per coloro che studiano la storia e cultura del Piemonte, ma ricca anche di incunaboli, cinquecentine e seicentine con 130.000 volumi e opuscoli; 150 manoscritti; 254 spartiti musicali; 1.200 tesi di laurea, 2.273 periodici; 347 carte geografiche; 482 stampe; 375 unità di grafica d’autore e 1.000 fotografie storiche.
Dopo aver assistito alla proiezione di un video di alcuni minuti, dove veniva spiegato in breve cosa conteneva la biblioteca, siamo stati accompagnati nelle sale. Rimango affascinata da alcuni testi molto antichi esposti nella sala lettura e dai preziosi schedari. Proseguiamo e raggiungiamo due sale che ci lasciano senza parole per la loro bellezza architettonica. I soffitti sono veramente stupendi e l’ambientazione rende ancora più bella questa biblioteca.
Qui sono conservate preziose memorie storiche come lettere dei protagonisti del risorgimento, dell’ottocento letterario e del novecento. Qui sono raccolti anche i fototipi di Luigi Sacchi, risalenti a quando la fotografia stava ancora per nascere.
Per conoscere gli orari di apertura al pubblico della biblioteca ecco il link
Biblioteca dell’Accademia delle Scienze
Per la seconda tappa raggiungiamo il vicino palazzo dell’Accademia delle Scienze, davanti all’ingresso ci attende la direttrice della Biblioteca dell’Accademia delle Scienze la dottoressa Elena Borgi che dopo aver fatto qualche accenno storico all’architettura del palazzo che ospita l’Accademia delle Scienze ci accompagna al suo interno. Durante il percorso il suo modo di raccontare gli ambienti, i personaggi e la storia è così coinvolge che i personaggi di cui ci parla non ci sembrano più così distanti, sembra quasi di conoscerli da sempre.
Raggiungiamo la meravigliosa sala dei Mappamondi , originariamente sede del teatro del Collegio, ci accomodiamo e rimaniamo impressionanti dalla quantità di volumi che ci circonda, l’idea che qui è conservato parte del progredire e del sapere italiano, mi emoziona. La dottoressa Borgi dopo averci dato alcune informazioni storiche sull’Accademia delle Scienze e del ruolo che ricopre oggi questo luogo ci spiega la provenienza di alcune collezioni e ci racconta aneddoti curiosi.
Opere rare, cinquecentine e seicentine in ottimo stato di conservazione, testi ottocenteschi provenienti dall’Europa, dall’America e dall’Asia. La biblioteca possiede un numero di volumi che si può stimare compreso tra le 250 mila e le 300 mila unità.
Il primo travel blogger della storia
Ho conosciuto anche un personaggio curioso, forse il primo Travel blogger della storia, il conte Carlo Vidua, un viaggiatore e intellettuale, fu uno degli artefici del Museo Egizio di Torino. All’interno della biblioteca sono conservate lettere di viaggio , rilievi, disegni e due interessanti taccuini di viaggio che ripercorrono la sua vita avvincente e piena d’interessi.
La dottoressa ci accompagna poi nella sala lettura e anche qui le pareti interamente ricoperte da librerie in legno che ospitano le collezioni librarie più antiche, qui ci mostra alcuni libri molto antichi e ci spiega le caratteristiche di ognuno in base al periodo storico e alla provenienza. Una bella sensazione essere avvolti da tutto questo sapere umano, l’ambiente e accogliente e invoglia a prendere un libro e iniziare subito a leggere.
Veniamo poi accompagnati nella sala degli schedari storici della biblioteca, anche questa molto bella. Siamo nell’era della digitalizzazione l’idea di trovare un testo cercando ancora tra le migliaia di schede riposte qui mi affascina.
Dal 1 novembre 2016 la biblioteca è aperta al pubblico. Sono stati creati dei percorsi per i bambini di avvicinamento alla storia della scienza per informazioni e scoprire le attività che propone potete visitare il sito Accademia delle Scienze di Torino.
Che dire questo bibliotour mi ha veramente arricchito e mi ha fatto conoscere tante cose nuove. Un’esperienza unica all’interno del nostro immenso patrimonio storico che consiglio a tutti di provare.
La città metropolitana di Torino ci ha assicurato che verrano proposti altri bibliotour. Appena ho notizie naturalmente vi comunico date e orari.
Per tenersi sempre aggiornati su eventi che propongono ecco il sito Città metropolitana Torino. Potete trovare altre informazioni utili per visitare la città di Torino a questo link Torino da scoprire.
8 commenti
Libri! Libri! Libri! Che post fighissimo…! Già avevo voglia di tornare a Torino, adesso ancora di più!
Non pensavo fossero così accessibili le biblioteche storiche!
Grazie!
Si Paola periodicamente fanno dei bibliotour, è stata una piacevole scoperta anche per me! Grazie a te
È un sogno questo Bibliotour ? amo i libri e la letteratura, spero di riuscire a partecipare al prossimo!
Se ne fanno un’altro ti avviso Valentina così andiamo insieme. Io ho imparato tantissime cose.
Io adoro tutto quanto ha a che fare coi libri e questa deve essere davvero un’esperienza super interessante!
Sono dei tour veramente ben fatti, ho imparato tantissime cose.
Da brava bibliotecaria come potevo farmi mancare questo fantastico tour?? Ma sai che è una bellissima iniziativa e che non sapevo neppure che esistesse un bibliotour? Figuriamoci poi a Torino, con tutta la storia che ha!
Credo che dovessi partecipare ad un tour simile, non uscirei più dalle biblioteche 🙂
Si è bellissimo Katia, da settembre credo che riprendono, sono stati un successo. Dai un buon motivo per venire a Torino.